Il
flirt dell’attrice con un giornalista prima del suicidio del
compagno Anthony Bourdain ha scatenato sul web una reazione di odio
(ap *) Asia Argento,
l’attrice italiana figlia d’arte, presa di mira sui social,
dopo il suicidio del suo compagno, il famoso chef Anthony Bourdain. Pochi
giorni prima era stata fotografata in un locale romano abbracciata ad un
giornalista francese, un gesto forse compiaciuto e insistito. L’effusione della
giovane attrice davanti a tutti diventa ghiotta occasione di una paparazzata
per il re degli scoop Rino Barillari,
poi dichiaratosi pentito di aver “rubato” lo scatto e scatenato la polemica sul
web forse dando origine anche ad una crisi sentimentale.
Accuse
di ogni genere, crudeli e senza pietà, sui costumi della donna, sulla sua moralità
e correttezza, sino alla più subdola delle illazioni: l’uomo si è impiccato
perché scosso dall’esecrabile tradimento. E lei anziché il rimorso, ora
ostenta, questa la supposizione delle malelingue, un amore eterno
improvvisamente spezzato dalla sventura.
Come
esserne così sfrontatamente sicuri? Che sappiamo noi di questa vicenda? E
soprattutto che diritto abbiamo di violare il segreto di un suicidio, oltre che
delle relazioni che lo hanno preceduto poco prima?
Il
web si accanisce comunque, a prescindere, immotivatamente e senza scrupoli. Coltivando
il gusto esaltante dell’assalto alla reputazione altrui, disposto anche a
rovistare tra rifiuti ed escrementi. Senza riflessioni di alcun genere. Al
riparo dell’anonimato, a basso costo e senza mostrare il proprio volto.
La
crudeltà è la qualità, si fa per dire, esercitata innanzi tutto in qualsiasi
situazione che abbia il torto di essere visibile, di apparire, di suscitare
qualche interesse anche morboso, comunque di non nascondersi agli occhi indiscreti.
Ma essa poi si incunea nelle pieghe più riservate delle vite private di tanti che
sono sconosciuti al pubblico, e allora il campo d’azione è la cerchia ancora
più piccola e fragile degli amici, dei compagni di classe, degli stessi familiari.
Non
c’è difesa all’invadenza e alla molestia, quando lasciamo traccia di noi sul
web postando una foto, un pensiero, un ricordo, spesso con conseguenze estreme,
la depressione, quando non il suicidio stesso della vittima.
Il
bersaglio, in questo caso, è stato piuttosto facile da individuare, e centrare.
Asia Argento appare pubblicamente - chissà com'è dentro - donna comunque di
spicco, con una sua aggressività, con dei modi di esprimersi e di parlare, che
sembrano una sfida continua verso il prossimo e il mondo. Negli ultimi tempi, si
è spesa sul tema incandescente della libertà sessuale delle donne, anche
raccontando la vicenda personale con il
produttore Harvey Weinstein senza paura di giudizi
negativi e con una disinvoltura persino non priva di spavalderia, apparsa anche
altezzosa e supponente.
Un
atteggiamento pubblico che può risultare gradevole o meno. Come del resto la
sua figura di donna per ciò che lei stessa ha mostrato. La spigolosità di
carattere la rende obiettivo privilegiato di tanti attacchi spocchiosi. Ma è
proprio questo il punto. Alla fine, nel fuoco continuo di insulti crudeli contro
di lei, nella caccia alle streghe in nome della moralità, emerge una repulsione
inconscia per ciò che appare così trasgressivo e incomprensibile, fuori dagli
schemi del conformismo e della prevedibilità. Persino del binomio
simpatia/antipatia.
L’onda
anomala del vituperio e dell’odio iconoclasta viene dal profondo di una
incomprensione (culturale, si direbbe) verso l’agire in libertà e senza regole
tradizionali, sì anche in modo arbitrario e non condivisibile. Qualcosa di ancora
più inspiegabile e intollerabile proprio perché giunge da una donna, non da un
maschio. Dunque lei, una donna, non merita in alcun modo di essere una vittima
di soprusi altrui, questo ruolo non le si addice proprio, assai più adatto è quello
di carnefice. Allora, il linciaggio può essere praticato senza limiti, in modo
efferato e sadico, crudele e sfacciato.
* Leggi anche La Voce di New York:
L’assurdo “linciaggio” di Asia Argento dopo la morte di Anthony Bourdain
L’assurdo “linciaggio” di Asia Argento dopo la morte di Anthony Bourdain
Bell'articolo!! condivido pienamente.
RispondiEliminaNon lo sapevo. Il web è unflue da chi ha potere. Non saprei dove finisce il populismo sentimentalista e la strumentazione ad uso e consumo di chi sta dietro le quinte.
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