di Giorgia Deidda
Non è un lavacro di sogno questo dove m’intingo,
ma verità nascosta che salterà agli occhi
all’universo insipido;
io non sono un’appendice della terra,
sono quella che fu eletta nel canto dell’espansione
un soprano lento che s’insinua senza tregua,
l’elegia e la statuaria morte dei sensi,
la studiata posa di marmo,
mentre guardo negli occhi di vetro.
Nessun commento:
Posta un commento