di Cristina Podestà
27 gennaio: è la giornata della memoria, non è possibile restare indifferenti di fronte agli ultimi episodi di intolleranza. Manca il rispetto per l’altro, la capacità di essere umani, la forza di volere il bene di tutti come priorità assoluta.
Abbondano la violenza e l’assenza di ideali, e la critica alle istituzioni, aumenta l’incapacità di rispettare le regole. Il ricordo di ciò che è stato diventa sempre più vivo e incalzante, per chi teme la violenza ed è preoccupato che la storia, pure la peggiore, possa ripetersi.
Le file di bambini con camicie a righe, uomini scheletrici che di vivo avevano soltanto gli occhi, cadaveri innocenti ammassati ai bordi dei lager: sono immagini impresse nelle nostre menti, e la memoria di quella “soluzione finale” tanto agognata dal Fhurer ci spaventa ed è viva, come i numeri ancora stampati sulle braccia dei pochi sopravvissuti.
Perché non scenda la notte mai più, perché non si possa dimenticare che ciò è avvenuto realmente, perché ci sia il ricordo di chi è passato per quei comignoli sotto forma di fumo, anche se tutto è già stato detto e visto, c’è bisogno ancora e sempre più di rinfrescare la memoria a coloro che non vogliono aprire gli occhi su questo terrificante momento della storia del novecento, che tanto ha reso difficile credere ancora nell’umanità.
Le file di bambini con camicie a righe, uomini scheletrici che di vivo avevano soltanto gli occhi, cadaveri innocenti ammassati ai bordi dei lager: sono immagini impresse nelle nostre menti, e la memoria di quella “soluzione finale” tanto agognata dal Fhurer ci spaventa ed è viva, come i numeri ancora stampati sulle braccia dei pochi sopravvissuti.
Perché non scenda la notte mai più, perché non si possa dimenticare che ciò è avvenuto realmente, perché ci sia il ricordo di chi è passato per quei comignoli sotto forma di fumo, anche se tutto è già stato detto e visto, c’è bisogno ancora e sempre più di rinfrescare la memoria a coloro che non vogliono aprire gli occhi su questo terrificante momento della storia del novecento, che tanto ha reso difficile credere ancora nell’umanità.
Cio' che ogni volta che mi colpisce delle parole della senatrice Segre e' quel suo sottolineare, ogni volta, la colpevole indifferenza della maggior parte della gente di allora che si limito' a fare da pubblico spettatore di quella tragedia;
RispondiEliminaMi colpisce perche', fin da ragazzina, non sono mai riuscita a capire come fece Hitler ad attuare un programma di sterminio cosi' preciso e micidiale, senza che nessuno si opponesse veramente.
Questa secondo me e' la colpa che abbiamo tutti, l'indifferenza, nulla di veramente brutto puo' succedere a nessuno di noi senza la complicita' di tutti gli altri, e' qui che dobbiamo veramente cambiare, non basta fare semplicemente "i bravi",si deve necessariamente essere anche vigili su cio' che ci succede attorno e, all'occorrenza, avere il coraggio di agire, ce la faremo mai?