di Laura Maria Di Forti
Quando i miei figli erano piccoli, mio marito amava filmare i momenti più significativi come le gite, l’arrivo di nonna e zii o il rito della torta nei giorni di compleanno. Immaginate la confusione che cinque bambini in pigiama possono fare vedendo, il giorno di Natale, quella montagna di pacchetti sotto l’albero!
Urla, risate, questo è mio, questo per te e poi una strage di scatole abbandonate e di carte colorate ciancicate, strappate, appallottolate. Ai compleanni c’era sempre chi voleva spegnere le candeline al posto del festeggiato, chi voleva la prima fetta, chi tentava di scartare il regalo al posto del festeggiato. Una baraonda!
Qualche giorno fa, grazie alla tecnologia di oggi, ho potuto rivedere sullo schermo televisivo alcuni di questi momenti ormai dimenticati. È stato meraviglioso, ma credo che non esistano parole per dare un esatto valore ai sentimenti che ho provato.
Vedere quei bambini così piccoli, alcuni sgambettare tra i regali, altri saltare addosso ai più grandi per acchiappare qualche pacchetto, vederli scartare quasi con violenza quelle scatole che solo la sera prima io avevo diligentemente avvolto in sontuose carte dal sapore natalizio, è stato commovente. Ora sono tutti adulti e, a guardarli, non ricordi le loro movenze bambinesche, le smorfie, le urla di gioia, i sorrisi disarmanti.
E in tutto quel trambusto, in quella ressa di carte e giocattoli, in tutto quel mostrare al padre che filmava il dono ricevuto quasi fosse un trofeo, in tutta quella confusione così tanto bene architettata, quasi fosse un vero film dalla sapiente sceneggiatura, ho rivissuto con le lacrime agli occhi il periodo forse più entusiasmante della mia vita.
Ero tanto felice e non lo sapevo, non avevo la coscienza che poi tutta quella innocenza mi sarebbe stata tolta, l’avrei persa, semplicemente perché vivere con i bambini è un privilegio. Bisognerebbe vivere due volte la stessa vita: la seconda, sicuramente, con la consapevolezza che ti fa apprezzare appieno il valore delle piccole cose.
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