Dare più senso al tempo
(Il testo completo su L’Eurispes.it magazine, 23.12.22)
(Angelo Perrone) Il calendario ricorda la stagione dell’Avvento, che è attesa della Luce, quale che sia la specifica credenza.
Abbiamo però difficoltà a far nostra la dimensione interiore dell’attesa, che non è propria soltanto di un momento dell’anno.
L’attesa è rallentamento delle azioni, indugio, approfondimento. Un altro passo. Le pratiche religiose hanno questa implicazione suggestiva. Sono rivolte ad offrire un diverso esercizio di vita, più attento al tempo, e dunque consapevole. Anche il mondo laico è attraversato da quest’impulso.
Noi invece cerchiamo velocità e immediatezza, applichiamo lo scrolling a tutti i gesti, non solo allo schermo del telefonino. È dispersione dell’attenzione e dell’interesse, in una pluralità di attimi, sterili di senso. È soprattutto perdita di conoscenza e di complessità.
Facciamo esperienza dell’attesa soltanto con i bambini, quando siamo indotti a rallentarne la frenesia durante le feste. Abituati ad un mondo dove tutto è accessibile e acquisibile subito, li esortiamo ad avere un altro registro. Ma educare all’attesa è impegno che riguarda anche gli adulti, a prescindere dall’impegno educativo e dalle feste.
Accanto al consumismo degli oggetti, c’è quello, più fagocitante, del tempo.
L’attesa non è un vuoto inutile. La vita individuale e quella della comunità non possono prescindere dall’apprezzamento della misura del tempo.
condivido… l’esistenza È attesa, dì qualcosa che verrà. nel frattempo sta il suo significato. saper aspettare una dimensione “altra” che tempo non avrà. un sereno Natale a chiunque stia passando da queste parti.
RispondiElimina