di Marina Zinzani
È tutto un lento morire, muoiono le foglie, gli alberi passano l’inverno in solitudine. Se ne vanno le persone, scompaiono. La malinconia prende il sopravvento, ci si convive, si cambia lentamente.
Come ci si salva, si chiede Setsuko in riva al fiume. Come si può non essere parte di questa corrente, non essere acqua che va in una sola direzione? Le persone si riempiono di oggetti per colmare ansie e vuoti, si perde la fiducia negli altri. Che giornata è oggi? Pessimismo nero?
Setsuko chiude gli occhi, cerca immagini, ricordi, qualcosa che ha letto. Ogni giorno può essere un nuovo inizio, ad esempio. Pur nella schiavitù degli impegni e degli obblighi, si può ritagliare un momento per sé. Lo dicono in tanti, ma quando le cose diventano frasi ricorrenti sembrano perdere il loro potere magico.
Quando arriva quel momento in cui tutto appare meno complicato, in cui si avverte una nuova armonia? Quando si crea qualcosa. Quando la madre si cimenta in un piatto nuovo, qualcosa in cui si è applicata, stupendo per un attimo la sua famiglia. Verrà bene, verrà male quel piatto? Poco importa, ha aperto una pagina nuova.
L’insegnante che tiene una lezione uscendo dal programma, che riesce a sollecitare i suoi studenti, a riaccendere un interesse perduto. Una passeggiata a cui il corpo non era più abituato, in un posto non distante da casa ma a suo modo sconosciuto. Un dialogo in cui ci si svela, in cui si raccontano le difficoltà di un rapporto, iniziando un nuovo percorso, forse.
In quel forse ci sono le incognite, i futuri fallimenti, ma più probabilmente le future piccole vittorie. È il risveglio dall’abitudine, dall’apatia, dal pensare troppo, dagli eventi che travolgono. È la cosa che non si era mai fatta. È il modificare in meglio una giornata, inserendo una nuova abitudine portatrice di una piacevolezza dimenticata.
È il catturare uno sguardo, è il sorriso abbozzato, è il dialogo imprevisto, è il migliorarsi. Non per compiacere l’altro, non necessariamente. È il creare una piccola oasi in cui far crescere fiori, apprezzare pensieri, leggere qualcosa di nuovo, condividere, ascoltare. Emozionarsi.
Setsuko alza gli occhi, le foglie torneranno sugli alberi, gli alberi non saranno più soli, la primavera tornerà. Per gli uomini la primavera va cercata, desiderata, ogni giorno.
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