Giulia Cecchettin |
di Cristina Podestà
Fa più male questa volta. Fa malissimo. Chissà. Forse l’età, forse quella mamma mancata da poco, forse i pochi anni di entrambi.
Forse la laurea con i fiocchi rossi al cancello, forse quel padre buono e rassegnato.
Fa malissimo.
Un dolore sordo penetra nelle viscere e Giulia improvvisamente diventa tua figlia, tua sorella, la migliore amica.
Donne insegniamo ai nostri figli che amore non è possesso.
Madri educhiamo i nostri ragazzi ad essere più forti e ad accettare le sconfitte.
Genitori dobbiamo reimparare a dire no e ad essere detestati perché si fonda proprio lì la loro forza.
Piango. In silenzio. Per una ragazzina troppo buona, per una famiglia già provata dal dolore e piombata nuovamente nel baratro.
Piango per una sconfitta di una società alla deriva, dove conta il successo e non ciò che si è, dove vince l’inganno dell’apparenza e il vuoto dei valori.
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