di Marina Zinzani
Qualcuno consiglia di lasciare una luce accesa, per demotivare. Qualcuno pensa di mettere l’allarme. Più di uno vive la notte con inquietudine. Spaventano i rumori. Si spera bene.
La violazione della propria casa diventa violazione di una parte di sé, la casa è un nido, è protezione, è ritiro, è luogo accogliente. Ci sono le proprie cose, c’è il proprio piccolo mondo.
La convivenza con i possibili furti si accompagna all’amarezza, alla paura sottile. Si convive con tante cose. La parola convivenza accompagna l’uomo fin da piccolo, non è mai solo l’uomo, è accompagnato da altro, dalla paura, dalla solitudine, dai rapporti conflittuali, dalla fatica, compagni lungo il percorso che rendono la vita poco fluida. Sono come pezzi di legno, tronchi lungo il fiume, l’acqua non scorre come dovrebbe.
Il gestire questa convivenza richiede forze interiori e speciali, la capacità di affrontare i problemi senza esserne sopraffatti.
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