di Marina Zinzani
Si guarda con preoccupazione al calo demografico. In pratica gli italiani fanno sempre meno figli.
Sono tanti i motivi per cui questo accade: il futuro preoccupa, il lavoro non è sicuro, già una donna quando comunica al datore di lavoro che aspetta un bambino non è vista bene, le case hanno prezzi esorbitanti, una cameretta in più è qualcosa da valutare bene e da far venire il mal di testa.
Quando queste situazioni sono più lievi, si assiste anche ad un altro aspetto: non c’è più la voglia di sacrificio, di preoccupazione continua, in fondo si sta bene così, anche senza figli.
Quando i figli si desiderano e tutto il mondo di fuori sembra ostile, quando mancano gli aiuti, reali, concreti, duraturi, quando non c’è da parte del lavoro la predisposizione a questo evento e il suo favorirlo, con orari più flessibili, si assiste in qualche modo al declino di un Paese.
Manca la proiezione concreta verso il futuro. Manca, alla fine, quella fiducia verso il domani, verso il crescere, che fa marciare bene le cose. Manca quella scintilla di positività, entusiasmo, anche inconsapevolezza felice che fa pensare che un figlio sia tanto, riempia la vita, dia un senso a tutto.
Nessun commento:
Posta un commento