(ap)
Michael Harte, il magnate neozelandese, non realizzerà i suoi progetti
nell’isola di Budelli, la perla dell’arcipelago de La Maddalena, con la sua
celeberrima spiaggia rosa. Rinuncia a perfezionare l’acquisto di quel luogo magico,
che aveva acquisito all’asta due anni fa, per meno di 3 milioni. Avrebbe voluto
farne “un museo a cielo aperto”, assicurava. Un’attrazione naturalistica aperta
ai visitatori. Con un ingresso, un’area di accesso, dei camminamenti, un
sistema di attracco per le barche. Persino un centro per la ricerca scientifica,
con biologi ed esperti marini.
Ma
non è riuscito a dissipare il timore che dietro le sue immaginazioni vi fosse
un intento speculativo per la costruzione di alberghi di lusso, destinati al jet set internazionale, e che intendesse
realizzare un’oasi eccellente per vacanzieri facoltosi. Forse
doveva spiegarsi meglio, o qualcuno doveva rivolgergli domande diverse.
Le
idee di riqualificazione, valorizzazione e conservazione dell’isola, sottoposta
a vincoli assoluti di inedificabilità e intangibilità, riserva integrale, dovranno trovare altri
percorsi, coinvolgendo e persuadendo pubblico e privato in progetti rispettosi
delle sue caratteristiche storiche e naturali.
L’unico fabbricato rimarrà ancora la piccola casetta del guardiano, solitario abitante dell’isola insieme a gabbiani reali, passere sarde e cormorani, con la sua scialuppa, ormeggiata tra scarpate granitiche e distese di sabbia finissima.
L’unico fabbricato rimarrà ancora la piccola casetta del guardiano, solitario abitante dell’isola insieme a gabbiani reali, passere sarde e cormorani, con la sua scialuppa, ormeggiata tra scarpate granitiche e distese di sabbia finissima.
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