di Marina Zinzani
Essere
accompagnati da un nonno. Un nonno che insegna a giocare a carte, che parla di un libro, che mostra luoghi, che
racconta la storia, eventi del passato fra nostalgia e curiosità. Essere
accompagnati da lui per anni, presenza sobria, di poche parole. Ma ha lasciato
tanto. Essere
accompagnati da un ideale. Crederci e trovare linfa, sicurezza, vedere mete.
Arriverà, arriverà il momento…. Poi si scopre che gli ideali si infrangono,
muffa e sporcizia. Ma noi ci credevamo.
Essere
accompagnati dalla paura. Ogni giorno, presenza quotidiana, assidua. Un
cecchino pronto a colpire, sotto forme misteriose, insolite. Dietro l’angolo di
strada, ad un ritiro di analisi, ad un ritardo di qualcuno, ad un giramento di
testa, ad un rumore nella notte. Difficile liberarsene.
Essere
accompagnati dalla solitudine. Forse da quando siamo nati, o poco dopo,
attraverso compagni cattivi, si scopre che non siamo protetti, che siamo soli.
La forza che dobbiamo trovare, sempre, imposta dagli eventi. E’ così difficile
a volte.
Essere
accompagnati dalla bellezza. Ricercata
nei libri, nei quadri, nei film, in attori e attrici quasi ricordo di dei
lontani, ricercata in un gesto, nell’etica, nelle proprie convinzioni.
Ricercata nei paesaggi, nei cibi, nelle parole, nel calore di persone. Ricercata
per sopravvivere, per vivere meglio, compagna che ci allieta ed allunga la
vita.
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