La ricerca della felicità e la fragilità delle esistenze, i
difficili rapporti tra generazioni
di Marina Zinzani
(Guardando il film Il più bel giorno della nostra vita, 2002,
di Cristina Comencini)
Le
parole che si sono perdute lungo la strada, o che non sono mai partite. I
silenzi di anni e le tante, inutili frasi di ogni giorno. La ricerca di
qualcosa di indefinito, essenziale. Non trovato. Meandri in cui ci si perde,
nella follia quieta del nulla.
E
intanto il tempo passa e poco si ricorda, cose di bambini. Sentirsi inappagati,
desideri e cose sfumate troppo in fretta. Una giostra triste. L’incomunicabilità,
le speranze effimere, lo sguardo incerto verso il futuro.
Mamma,
pensa la giovane figlia, tu non mi capisci. Mia figlia non parla, pensa la
madre. Il padre non trova la chiave, non riesce ad aprire la porta. Sono quasi
sempre chiuse le porte, oggi.
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