giovedì 4 ottobre 2018

Giocare alle armi

Angelo Tofalo, Corriere della Sera
Il sottosegretario alla Difesa Angelo Tofalo ha voluto fare esperienza di vita militare. Mimetica e armi in pugno, immersione in un sommergibile, lancio da un aereo. Poi la foto su Facebook. Il dilettantismo del governo 5Stelle-Lega

(ap) Mimetica e fucile mitragliatore in mano, la foto di rito che ritrae un momento così intenso, e, immancabile, un post su Facebook a ricordo dell’evento. A farlo, non un soldato qualunque, ma Angelo Tofalo, 37 anni,  sottosegretario alla Difesa, parlamentare 5 Stelle, in occasione di una visita ai vertici dell’Esercito, che infatti appaiono nella foto con lui, lo sguardo che maschera ogni perplessità o sbigottimento.
Un’iniziativa curiosa, quella di vestirsi in tenuta da combattimento, armi in pugno, da parte di un politico con un ruolo di primo piano. Tra l’altro il mitra, si spera fosse scarico, è puntato contro uno dei presenti. La spiegazione candidamente offerta ai giornalisti: “capire cosa si prova” (a mettersi nei panni di un militare? a impugnare un mitra?).
Dilemma che deve essere stato lacerante fino a questo momento, per uno che non ha potuto fare il militare, abolito proprio dopo la sua laurea dai complottisti della vecchia casta politica.
E poi esperienza sicuramente utile in vista dei futuri impegni politici se in questo modo il sottosegretario, in vena di esperimenti, ha potuto capire in conclusione “cosa si prova a portare uno zaino che - a seconda degli scenari, si intende - può pesare da 4,5 ai 15 chili”.
Non si tratta comunque dell’unico apprendimento per il solerte parlamentare 5 Stelle. Non ha perso tempo dalla nomina ad oggi. Per esempio, un volo su un veicolo addestratore militare, poi un’immersione con il sommergibile Scirè U212. Ma l’esperienza più emozionante, parole sue, è stata il lancio con il paracadute da 4.500 metri di altezza. Evidentemente ben riuscito, se ora è tra noi, sano e salvo, a raccontarci l’emozione.
E non finisce qui: in futuro ancora una sorpresa, potremmo vedercelo a controllare qualche monumento insieme ai militari dell’operazione “Strade sicure”, per nostra fortuna infatti è anche titolare della delega ministeriale per questo settore. In tale caso però l’esperimento avverrà “senza fare pubblicità, per evitare i curiosi”.
Poco tempo dalle elezioni del 4 marzo e ancora meno dalla nomina a sottosegretario, però tanti impegni e molte esperienze: quando si dice farsi le ossa con il lavoro sul campo per conoscere i problemi e trovare le soluzioni giuste.
Sorprende però il versante sul quale è stato rivolto tanto impegno con una costanza che sarebbe meritoria se non fosse giocata in questo modo. Soddisfare curiosità elementari, sperimentare situazioni per il gusto di farlo, avvertire il brivido del nuovo solo perché mai vissuto.
Spesso si chiamano in causa, e non a torto, l’incompetenza e l’inesperienza dei nuovi governanti gialloverdi. Qui non vi sono soltanto eccentricità e stranezze, né solo scivoloni rispetto al necessario aplomb istituzionale.
Si avverte una strana effervescenza di idee e comportamenti, simile all’ebrezza che provavamo da bambini quando per gioco capitava di fingerci grandi, e ne simulavamo i ruoli. L’eccitazione di entrare in un nuovo mondo senza conoscerlo e senza esserne preparati. E, nonostante ciò, quella sfrontatezza ingenua e simpatica che ci permetteva di non percepire né l’inadeguatezza né il ridicolo. Ma noi avevamo comunque la giustificazione d’essere bambini davvero.

1 commento:

  1. Noi siamo piccoli,
    ma cresceremo
    e allora, virgola,
    ce la vedremo!
    Chiusa parentesi, riporto sei,
    noi siamo piccoli,
    ma dateci del lei!

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