Noa Pothoven: il libro
della vita e le sue tante misteriose possibilità
di Marina Zinzani
Noa è morta a 17 anni, si è lasciata
morire per non soffrire più, dopo le violenze subite. Chissà se nel libro che
componeva la sua vita c’erano altre pagine, impreviste. Chissà se in una di queste pagine
che lei non ha voluto, potuto, sfogliare ce n’era una come questa, che
raccontava un compleanno, e un nuovo amore. (nota dell’autore)
“Ho
diciotto anni oggi. Mi sono svegliata ed ho sentito un brio particolare, perché
diciotto anni sono un traguardo o una partenza, perché mi aspetta una serata
piena di sorprese. Non festeggerò con amici, non andrò in un locale a fare una
grande cena, con la torta e le candeline, e tutti a dire “Happy birthday!”. No,
sarà una serata particolare, per i miei diciotto anni.
Uscirò
a cena con un ragazzo. Mi sto innamorando. E’ gentile, dolce. E’ un ragazzo con
cui il tempo passa veloce e non mi annoio mai. Parliamo di tutto, e mi sento in
una situazione familiare, non devo atteggiarmi ad essere un’altra, posso essere
me stessa, ridere, essere triste, parlare dei miei problemi. La sensazione che
provo con lui è che mi sento a casa, il senso di casa e di appartenenza, un
luogo ameno che è rifugio, luogo di ore gradevoli, quasi di felicità.
Non
è nato ancora niente di ufficiale, ma sento che è la persona giusta. Il cuore
galoppa e fa i salti per la gioia. Mi piace da morire, mi piace il suo volto,
mi piacciono le sue mani, il suo profumo. E’ timido, introverso, cosa rara fra
i giovani, timido come me.
Mi
ha invitato a cena stasera, ha prenotato un posticino particolare per i miei
diciotto anni. Mi ha mandato un messaggio stamattina, di buon risveglio. Non so
come sarà il futuro, quale sarà il nostro futuro, ma mi piacerebbe vivere ogni
momento con lui, tornare a casa la sera e trovarlo, mentre mi accoglie con un
sorriso.”
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