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Giustizia al bivio, la prescrizione e la demagogia

Ministro della giustizia Cartabia
(Angelo Perrone) La prescrizione ha spesso assorbito, e neutralizzato, ogni altro problema, diventando un feticcio polemico, discrimine tra difensori della legalità e malfattori occulti.
Il rischio è che al vecchio si sostituisca un nuovo manicheismo.
Non solo la prescrizione ma anche il “blocco” con la sentenza di primo grado meritavano ben altra attenzione, al riparo da polemiche e faziosità.
In Europa, il termine di prescrizione non sempre è previsto e, quando lo è, solitamente è più lungo di quello italiano. In Francia e Germania ogni atto giudiziario azzera il suo corso.
Nell’ordinamento tedesco, è adottata la regola del blocco della prescrizione al primo grado, il termine è sospeso sino alla conclusione della vicenda giudiziaria. Per non dire della Gran Bretagna. Nei sistemi di common law la prescrizione è sconosciuta, è solo previsto un termine, variabile, per l’inizio del giudizio, poi il processo farà il suo corso senza limiti di tempo.
In Italia, nessuno discute di valori costituzionali come la tempestività del processo e la sua ragionevole durata, condizioni di efficienza quanto di equità. Però è fuorviante disinteressarsi di tutto ciò che non funziona. E poi ricorrere alla prescrizione per “salvare l’immagine” del processo e farne bandiera di legalità.

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