di Marina Zinzani
Il sacro. Cos’è sacro? Un luogo, un oggetto, anche un fiume che si guarda scorrere in silenzio, è una solitudine profonda. E' un raccoglimento delicato, dolce e malinconico, gentile verso la creatura che lotta, che cade, si rialza, è inquieta, ha paure, irradiata da qualche raggio di sole.
Cos’è il sacro, si chiede Setsuko. E ricorda una tavola apparecchiata, il cibo della madre, l’armonia di quando si era bambini.
È sacro il perdersi, il cercare strade, intraprendere cammini nella foresta, e la forza che fa uscire da tutto questo, che fa sentire l’unione con la natura, con la terra, con i fili d’erba, con gli uccellini, con le farfalle, è sacra.
È anch’essa sacra. Da proteggere, da annaffiare come un fiore timido, una pianta che ha conosciuto la siccità.
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