(Angelo Perrone) Donald Trump ha celebrato i suoi primi 100 giorni di mandato con un discorso che ha mescolato autocelebrazione e provocazione.
Ha definito il suo operato "il migliore di sempre", ignorando le tensioni globali che le sue politiche protezionistiche hanno alimentato, come la guerra commerciale con l’Europa e il resto del mondo.
Il paradosso emerge quando Trump, in un momento di crisi internazionale, si paragona al Papa, simbolo di pace e unità.
La sua affermazione "Mi piacerebbe essere Papa" stride con il suo approccio divisivo, che ha accentuato le fratture politiche e sociali. Mentre il mondo affronta le conseguenze delle sue scelte, Trump celebra un successo discutibile. Il contrasto tra il suo stile di leadership e l'immagine del Papa sottolinea la distanza tra retorica e realtà.
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