domenica 20 marzo 2022

Certezze effimere

L’impreparazione di fronte alla disgrazia. Come per l’Ucraina


di Cristina Podestà

La storia dovrebbe essere maestra, silenziosa testimone di vite distrutte e violate, austera spettatrice di pianti di bimbi in fuga, quieta platea di orrori disumani. 
Il gioco è difficile e complicato, a volte non si riesce a fermarlo e a tornare indietro; le mosse eseguite in modo troppo superficiale non corrispondono a quelle di un video gioco.
Abituati da tanto tempo a mondi virtuali, non si comprende la differenza e si scherza con leggerezza su piattaforme troppo pericolose, come se si potesse decidere di modificarne il percorso in ogni momento.
Si parla eccessivamente, si fa filosofia, si sproloquia, blatera e pontifica senza avere la giusta cognizione. Tutto fa spettacolo, oggi usa così. Non vi è rispetto alcuno, si fa del terrorismo generico, si dicono frasi ad effetto, roboanti e terribili a volte, senza neanche conoscerne a fondo il significato.
Che tempo strano e mai immaginato, che giorni faticosi e incomprensibili! La gioia di altri anni e momenti è davvero lontana e remota, il giogo in cui siamo incappati è forte e devastante e buoni pensieri si formulano a fatica.
È un periodo che sembra un infinito attorcigliarsi di contrattempi ad incastro, ancora non so se voluti o capitati talora per caso, ma certi inconvenienti non ce li aspettavamo, li credevamo sepolti; nella nostra ottusità non abbiamo fatto caso a troppi segnali inquietanti, li abbiamo mal valutati, pensati come, appunto, un gioco da cui si esce con facilità se esso si fa troppo complicato.
Ed eccoci qui, confusi ma sciocchi, perplessi e basiti, sonnolenti, nemmeno preparati a questa nuova disgrazia che infuria, stolti nelle nostre effimere certezze che stanno crollando, ogni giorno di più.

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