Guerra e pandemia: la percezione di un fallimento
di Cristina Podestà
Una filosofia dissonante si staglia in qualsivoglia intervento giornalistico o chiacchierata. Si tratta di frasi ad effetto mirate a confondere le idee per un evento di enorme portata che rischia di cambiare gli equilibri precari cui siamo stati abituati.
Siamo andati ben oltre il prevedibile, quale sia la verità non si comprende più ma il messaggio che deve passare è soltanto quello di condanna alle guerre, poiché non esiste nulla per cui non valga la pena accordarsi e chiarirsi a tavolino, gettando ciascuno le proprie carte.
E intanto un virus malefico infuria da due anni oramai e non c’è segnale che possa farci sperare in una sua conclusione, anche se i governi aggiustano anche i devastanti eventi sanitari in funzione dell’economia.
Mi duole il cuore assistere impotente ad un fallimento dei principi in cui la vita vale più di tutto e al fatto che la sanità deve cedere il posto al Dio denaro. È con profonda amarezza e delusione, con tristezza, timori e paure che ci apprestiamo a correre ogni mattina incontro a chissà quali altre terribili novità il giorno in corso sia destinato a fornirci.
Nessun commento:
Posta un commento