(Angelo Perrone) Cosa rimane degli “altri dei”? La vetta del monte Olimpo era spesso coperta di neve e nuvole spesse coprivano la punta, rendendola invisibile agli umani. Il luogo ideale dove, secondo la mitologia greca, collocare la dimora degli dei.
Lì essi governavano le cose del mondo. Il loro volere era mutevole ed incostante, bizzoso e magnanime, scontroso e amorevole. Ciascuno incarnava un sentimento o un’idea, un vizio oppure una nobile speranza. Qualcosa ben conosciuto nel mondo umano sottostante, ma espresso in altro modo con un valore simbolico.
Smentito il mito “divino” dell’Olimpo, è rimasto il mondo, travagliato e altrettanto insondabile, dell’animo umano. I suoi risvolti – dismesse le vesti degli antichi “dei” - sono al centro delle pagine dell’autrice dei testi qui pubblicati.
Dopo “Il dio della verità”, “Il dio delle passioni”, “Il dio della guarigione”, "Il dio della speranza", “Il dio della nostalgia”, ecco “Il dio dell’intolleranza”.
E’ un dio crudele, il dio dell’intolleranza. Non è ospitale, le sue porte sono sempre chiuse, anche il suo cuore non conosce moti di apertura.
Gira sempre con qualche dio che gli è affine, come il dio della discordia. Non ama nessun altro che sia diverso da lui. Allo stesso modo chiude le porte alle ragioni degli altri, ritiene di essere nel giusto, di non avere da imparare da nessuno.
Ha molto da fare nel mondo degli uomini, perché sono facilmente influenzabili e allora si mischia a loro e sussurra delle cose sgradevoli ora su quello, ora su questo, e gli uomini si guardano attorno, e improvvisamente dicono che sì, è così, il mondo è pieno di nemici, e i nemici possono fare ombra.
Ha un sacco di successi di cui si vanta, tutto gli riesce tremendamente facile. Gli uomini lo ascoltano, ne sono affascinati, anche se non possono vederlo, i suoi travestimenti non vengono riconosciuti ma i suoi metodi, di persuasione, subdoli, di prevaricazione, portano sempre a grandi risultati.
In passato ha avuto successi grandiosi di cui ancora si vanta. Ma anche adesso non se la passa male. E’ tutto un insieme di problemi là, fra gli uomini, e lui ci sguazza non poco.
Tanti dei lo temono, perché i suoi interventi hanno effetti imprevedibili, devastanti. Teme una cosa: che gli dei della verità, della guarigione, della speranza, si mettano assieme e si insinuino nella mente degli uomini. Allora la sua voce viene portata via dal vento, e per un po’ non arriva al loro cuore.
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