mercoledì 18 novembre 2020

Senza luce

La notte vuota di senso, dimentica della vita trascorsa, refrattaria al sogno

di Bianca Mannu

La mia notte dimentica del giorno
mi scioglie dalla vita
mi emancipa in un niente
beota
Crepitii d’ossa – la cieca rivolta
del corpo alla ruggine dei giunti –
mi scaraventano intera
in un grigiore d’alba
Niente da ricordare
che fosse moto o fissità
o spessore o indizio
di speranza: notturno d’assenze
Così morta che il sogno – un segno
dell’umano o simbolo di senso -
non pare aver più germe
o asilo  in questa plaga
E nulla – proprio più nulla
dalla trista consecutio - come appiglio
o guado o qualsivoglia seme di salute
sporge all’irto giorno
Irto della sua vuota luce
si fa del disumanare cosmo:
uomini-criceto in corsa per la dose
dentro un labirinto che
inghiotte la voglia di domande.

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