di Cristina Podestà
Quando arriva la sera, fai il resoconto delle ore, dei tuoi minuti spesi bene o male. Fai il riassunto delle tue mosse, ripercorri con la mente i tuoi movimenti, vai a ripescare ogni minima azione compiuta.
Poi analizzi le cose sospese, un’idea bizzarra che ti circola da un po’ nella testa. Guardi distrattamente il quotidiano, apri un libro con un occhio alla TV, ti distrai con un giochino al cellulare.
La vita è una sola, andrebbe vissuta al meglio, senza arrovellarsi la mente ogni giorno in modo sistematico e compulsivo; ma questa stagione, devastata e disturbata da qualcosa più grande di noi tutti, ci scuote l’anima e ci rende fortemente incerti su un futuro che chissà come scriveremo.
Esausta, alla fine, mi guardo intorno, le luci soffuse, un buon profumo di biscotti sfornati da poco, un miagolio dolcissimo della mia gattina, il caldo tepore della mia famiglia, e mi spunta così un sorriso nel cuore, prima che sulle labbra.
La vita è una sola, andrebbe vissuta al meglio, senza arrovellarsi la mente ogni giorno in modo sistematico e compulsivo; ma questa stagione, devastata e disturbata da qualcosa più grande di noi tutti, ci scuote l’anima e ci rende fortemente incerti su un futuro che chissà come scriveremo.
Esausta, alla fine, mi guardo intorno, le luci soffuse, un buon profumo di biscotti sfornati da poco, un miagolio dolcissimo della mia gattina, il caldo tepore della mia famiglia, e mi spunta così un sorriso nel cuore, prima che sulle labbra.
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