di Giorgia Deidda
C’è nel mezzo del paese
una processione sfatta di volti umani
senza occhi, e camminano
come dei lumini accesi
senza essere accesi,
figure stolte in ombra
al cui passaggio mi sembra di tremare tutta,
assenza di empatia.
C’è nel mezzo del paese
un rigoglio di cose assolutamente superflue, mentre
io vorrei
la pace e l’essenziale,
il nocciolo dorato
a cui aspira l’alchimista.
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