L’arte di aspettare
di Marina Zinzani
Il coraggio non è sempre un ruggito. A volte il coraggio è la calma voce alla fine del giorno che dice “Proverò di nuovo domani”. (Charles Bukowski)
Un atto di meditazione. Una preghiera. La voce interiore. Quella voce che ogni tanto emerge, come un fiore timido in mezzo alla terra secca. Quella voce che sussurra, che suggerisce. “Non correre, non essere precipitoso, aspetta.”
L’aspettare non è della tua natura, anche se è tutta la vita che aspetti, gli esseri umani aspettano, è una delle loro principali condizioni. Aspettano un altro tempo, un altro scenario, aspettano che i loro sogni si realizzino, aspettano anche scuse che non arriveranno mai.
Il leone che c’è, da qualche parte, vorrebbe agire, affrontare, combattere. Ma cosa poi? È un lento percorso, fatto di strada dritta, suggerita dalla saggezza, o dall’avvilimento, dove vuoi andare? Il coraggio del dialogo, dell’affrontare le cose, dell’impulsività, può portare a cose negative, di cui poi ci si pente.
Impara l’arte della calma, dell’aspettare, del vedere che le cose il giorno dopo sembrano girare su un altro binario, e benedette quelle parole che non furono spese, l’impeto che non è arrivato. Anche gli amori, giorni dopo la loro fine, sembrano cosa diversa, di cui non valeva la pena.
È un girotondo, l’insieme dei rapporti umani, e la prospettiva cambia continuamente. Tu scegli quella giusta, quella che arriva il giorno dopo, quando la sabbia che si era levata nel deserto torna a terra, scivola a terra. Vicino potresti vedere un’oasi.
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