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Fine di stagione: fasi della vita
di Cristina Podestà
Niente è più triste della morte di un’illusione, forse è simile alla fine dell’estate. Il cielo malinconico si sposa con un mare burrascoso e cupo, dimentico della sua azzurra superficie che ci beava fino a pochi giorni fa.
L’estate è stata spazzata via da un vento turbinoso e da una pioggia battente benché il sole, quando fa capolino, sia ancora caldo.
Un mare ribelle aggredisce l’arenile, una sottile malinconia attraversa la spiaggia deserta, illuminata da lampi e tuoni. Le foglie cominciano a tentennare poi cadono sotto la violenza del vento.
Non tutte però: quelle ancora verdeggianti resistono e i gabbiani stridono volando liberi e alti, con le ali dal profumo di salsedine. La schiuma implode, sembra neve, e il maestrale ha sconfitto la bonaccia dei giorni scorsi.
L’autunno è alle porte, è una stagione che non amo anche se è quella in cui sono nata. Ma ogni stagione dell’anno, come quelle della vita, va saputa accogliere e vivere al meglio, prendendo il buono che ciascuna nasconde in sé.
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