Le immagini dall’Ucraina raccontano dolore e disperazione
di Cristina Podestà
Vedo ragazzi in divisa poco più che bambini piangere. Ho davanti agli occhi una giovane donna in auto col figlio piccolo a fianco, terrorizzato, attaccato al suo pupazzo.
Assisto impotente ad un video di amici di Kiev che mostrano la casa distrutta e odo voci che urlano di spavento ad ogni passaggio di aereo.
Ascolto notizie terribili, figlie di un altro tempo, di un’altra storia. Il cuore è straziato, la mente vaga preoccupata, le mani tremano, le lacrime scendono.
Formulo pensieri non buoni, temo. E intanto questo tempo tiranno e reo, in cui l’umanità è completamente disumana, passa molto lentamente portando dentro di sé oltraggi e lugubri presagi.
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