di Marina Zinzani
“Lo spreco della vita si trova nell’amore che non si è saputo dare... nel potere che non si è saputo utilizzare, nell'egoistica prudenza che ci ha impedito di rischiare e che, evitandoci un dispiacere, ci ha fatto mancare la felicità.” (Oscar Wilde)
Quanti amori non si sono potuti realizzare, quante parole non dette sono state la causa di amori finiti, quante occasioni non si sono prese al volo, perché la mente, con tutti i suoi dati e i suoi dubbi ha fermato l’agire, forse dato dal cuore.
Quanti rapporti sono rimasti freddi per un chiarimento mancato, per uno sfogo non fatto, per un litigio non esploso, ma che poteva essere chiarificatore.
Quante lusinghe nel quieto vivere, nel restare nella propria tana, nel non fare un passo in più. Sempre in nome della prudenza, del disincanto, del preconcetto, della rassegnazione o della facilità maggiore di voltarsi dall’altra parte e lasciare scorrere.
Ad alcuni i conti non quadrano alla fine. Sono le persone più sensibili che trovano quell’ombra di rimpianto in un angolo del cuore, che ogni tanto fa capolino. Vorrebbero aver fatto e non l’hanno fatto. Alla fine la nota di solitudine è collegata al proprio giudice interiore, forse dovevi fare, sembra dire, ma ormai è troppo tardi.
Scende la malinconia sulle cose, e la vita diventa un insieme di occasioni perdute, di magie che non si sono create, di sogni che non si sono avverati.
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