“E non permetteva che alcuno si comportasse in modo crudele con gli uccelli e le altre bestie, ma insegnava l’amore e l’affetto e la carità, e ai poveri dava pane, e ai bisognosi dava vestiti, e nel paese regnavano la pace e l’abbondanza. Ma egli non regnò a lungo: tanto grande era stata la sua pena, e tanto amaro il fuoco della sua esperienza, che in capo a tre anni morì. E quello che regnò dopo di lui fu un re malvagio.” (Oscar Wilde)
La storia ha tanto da raccontare, in merito ai re venuti dopo. Ai re malvagi. La storia ha tanto da raccontare di paci precarie, di momenti di quiete, addirittura di prosperità e buon governo, e fioritura delle arti e incensamento degli artisti, che come per una magia, hanno utilizzato le loro armi, pennelli, colori, scalpelli, i tasti di un pianoforte, per richiamare bellezza. Bellezza e pace, in un momento di pace.
Gli artisti hanno creato anche in momenti molto bui, ma la fioritura del Rinascimento, ad esempio, la ricerca dell’espressione di qualcosa di luminoso, è stata risaltata nei momenti floridi, e l’armonia era un’idea da fare emergere, a cui dare forma, attraverso le opere. Quelle opere che ancora oggi ammiriamo. C’era probabilmente allora un sovrano illuminato, che apprezzava il bello, che aveva dato possibilità, a chi poteva, di creare il bello.
Durano relativamente poco questi periodi, perché il re malvagio è dietro l’angolo, è quello che viene dopo, è quello che devasta, distrugge, deride, fa scempio di tutto ciò che si era creato prima, che si era creato con amore. Il re malvagio appare protetto da demoni, ride e prova piacere nel vedere le sofferenze altrui, e si circonda di squallidi personaggi compiacenti. Il potere diventa il mezzo per assaporare piacere nel creare le sofferenze altrui.
Quello che regnò dopo di lui fu un re malvagio. Si rimpiangono statisti, personaggi passati nella storia, non necessariamente capi di Stato, ma comunque persone che hanno lasciato un segno, attraverso la loro vita. Si rimpiangono persone che avevano avuto una luce dentro di sé, e quella luce l’hanno irradiata a chi era vicino, e non solo, anche con le loro parole, la loro presenza, sono stati un appoggio, un faro per tantissime persone.
I re malvagi, quelli che vengono dopo, sono dietro l’angolo. Una cosa che fa stringere il cuore. Che rende annichiliti.
Una donna piange suo figlio perduto in guerra, le madri che piangono i loro figli hanno lo stesso dolore. Volevano vivere in pace, vedere i figli costruirsi una famiglia, regalare loro un nipote. Il figlio era la loro vita, il loro futuro. I re malvagi se ne infischiano di queste cose, ridono, sono senza cuore.
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