Bucha, Ucraina |
(Angelo Perrone) In questa guerra dei forti contro i deboli, il cui esito è la sopravvivenza della speranza, lo scontro è a tutto campo.
Non conta solo la forza bruta, alla vecchia maniera. Il confronto impari tra Russia e Ucraina si svolge su molti piani.
Le azioni si accompagnano alle parole, e a molto altro: fotografie, filmati, ricognizioni, tracce e documenti delle violenze e della sofferenza.
La guerra si svolge sotto i nostri occhi, che rimangono abbagliati dalla brutalità, scossi dall’efferatezza. Mai come questa volta.
Alcune situazioni evocano condizioni di guerra novecentesche, se non più antiche, per le tecniche e le notizie diffuse ad arte. Per influenzare il conflitto, sviarne il corso. Disorientare il nemico o rincuorare i combattenti. Gli scopi sono molteplici. Nulla però può offuscare la verità.
Mai come ora esiste una testimonianza diretta. Ciascuno è posto in condizioni di giudicare. Le immagini più crude arrivano nelle nostre case. Siamo turbati dalla visione di palazzi sventrati, strade ricoperte di morti, ospedali e asili sotto le macerie.
Corpi violati. Gente intrappolata o in fuga. L’odore della morte si mescola alla disperazione, al grido lancinante. Non possiamo voltarci dall’altra parte.
Nessun commento:
Posta un commento