Affetto, guida, tanti
ricordi: la figura della nonna nella nostra vita
di Paolo Brondi
La nonna apparve
turbata ed io mi alzai e, presala delicatamente sottobraccio, la condussi
fuori. Il sole illuminava tutto d’intorno e oltre l’aia si stendeva un bel
pergolato con succosi grappoli d’uva. Ne staccai un chicco. Me lo misi in bocca
e nel passeggiare con nonna Teresa mi parve di tornare ad avere accanto la mia
nonna, la mia seconda mamma.
Amato da lei di un amore più che materno, fino alla fine. I suoi ultimi sorrisi coscienti furono per me, per me ragazzo, che contemplavo, con cuore angosciato, il lento spegnersi di una grande, splendida, creatura divina.
Amato da lei di un amore più che materno, fino alla fine. I suoi ultimi sorrisi coscienti furono per me, per me ragazzo, che contemplavo, con cuore angosciato, il lento spegnersi di una grande, splendida, creatura divina.
“Che cosa hai…Giorgio. Sento che tremi…stai
male?” -esclamò la nonna Teresa e mi guardò con apprensione.”.
“No…no…cara nonna
Teresa…-risposi in fretta -in realtà mi sono distratto. Mi sono perso in un
ricordo lontano”.
“Dev’essere proprio
doloroso il tuo ricordo se ti fa tremare! -.
“No…è gioioso invece -risposi con
intenerimento nel volto e nella voce -. È il ricordo della mia nonna, che spero
mi osservi dall’alto dei cieli…divina speranza della mia fragile nave…”.
“Non so di quale nave
parli, caro Giorgio-commentò lei- ma se osservi com’è bella qui la natura, come
amabili s’intrecciano le fronde e com’è musicale il canto di usignoli e
pettirossi, vedrai che ben presto scioglierai il velo del tuo dolore.”.
“Ha ragione…quanto è
vero…nonna Teresa-dissi con foga- lo sapeva anche Cezanne che cercava nella
natura la serenità e l’equilibrio senza tempo, la fugacità di uno sguardo, lo
splendore di una buccia di mela prima del suo scomporsi e imputridire.”.
“Io, ormai sono tanto vecchia-aggiunse lei
d’impulso- ma ho imparato ad apprezzare il valore del minuto, dei frammenti di
tempo e di tutti i doni in essi riposti, e a frenare il costante incalzare
degli eventi e la perdita di tempo”.
Qualcosa di
meraviglioso mi stava accadendo, mentre ascoltavo la nonna Teresa. Era come se
la sua energia passasse a me e non la distinguevo più da quella della mia
nonna, trovando così calma e solidità. Avevo trovato in nonna Teresa, la roccia
cui aggrapparmi emergendo dal gran mare della mia angoscia.
La figura della nonna nella mia vita, come in quella di molti ragazzi di un tempo, e' stata fondamentale. Senza mai sgridare, solo insegnando; senza mai alzare la voce, solo correggendo amorevolmente; senza mai scandalizzarsi, solo comprendendo: ecco la nonna!
RispondiElimina"L' amore di una nonna e' doppio"...dicunt! Ma credo sia la verita'.
I nonni amano senza chiedere nulla in cambio, amano incondizionatamente senza pretendere che il nipote sia bravo a scuola, amano senza domandare qualcosa, con tutto il loro grande cuore e la consapevolezza che staranno poco con i nipoti, amano senza sentire l' onere di dover educare, con una eta' diversa dal genitore e con la saggezza che ormai i capelli grigi hanno portato in loro.
L' affetto di una nonna rimarra' per sempre...etereo, impalpabile, evanescente ma forte e insinuato nell' animo diventando indistruttibile.
E' un amore sano, un amore puro e generoso, un amore privo di secondi fini...un amore solido ed eterno. Dai nonni erediti gli intenti, i principi, i sogni e le speranze. E' vero, come dice Giorgio, sono seconde mamme! Anche migliori delle mamme vere, che corrono e scappano, prese nel vortice della loro eta' piu' giovane.
" Oh nonna nonna, deh, com' era bello..."...la mia nonna me la recitava sempre! Credo sia stata una delle prime poesie che ho imparato! E il mio pensiero corre frequentemente a lei , con la sua serenita' e la sua pacatezza che ho amato tanto!
Grazie per avere scritto un pensiero sulla nonna! Quasi nessuno ci pensa. Si scrive tanto di amori fasulli e fittizi e poco si pensa a questo tipo di amore sano e incorruttibile.
Cristina Podestà