Le incertezze nella coalizione gialloverde comportano che le decisioni
siano del tutto estemporanee
di
Paolo Brondi
Il
Paese rischia di precipitare in uno sterile qualunquismo. E’ necessario che
ciascuno si prenda la sua parte di responsabilità. L’impressione, già largamente
diffusa, è che la maggioranza di governo lasci il passo ad un governo
assembleare, con tutti i pericoli che questa situazione porta con sé.
Possibile
che non si possa concretare il sogno che siano convocate periodiche
riunioni “al vertice”, come si diceva un
tempo, per esaminare e discutere i singoli provvedimenti di legge e, una volta
ascoltati i pareri, mandare in aula dei disegni di legge concordati in ogni
parte come espressione della volontà
politica della maggioranza? Avremmo il sogno di non assistere al susseguirsi di emendamenti, uno
dietro l’altro, che finiscono soltanto col ritardare di settimane e settimane,
di mesi e mesi, l’approvazione definitiva di ogni legge.
Il
governo della Repubblica non è costituzionalmente un governo di assemblea, ma
un governo di maggioranza e non può essere così poco maggioranza e così poco
coordinata da presentarsi ogni giorno senza una ben precisa e concorde volontà.
Mi sento di condividere appieno le riflessioni e di aggiungere che sembra di essere tornati indietro nella concezione sulla democrazia!
RispondiEliminaSi dovrebbero riscoprire le parole citate nel Congresso del 4 luglio 1776, in cui si recitava che gli uomini, tutti, sono creati uguali con il diritto alla vita, alla libertà ed alla felicità. Invece nel nostro parlamento, chiunque lo abiti, vige l' arroganza, la disfatta della morale, l' ignoranza prevaricatrice che grida a squarciagola, probabilmente perché sa di essere vuota di contenuti sani e profondi, temendo dunque che nessuno ascolti.
Mala tempora!
Cristina podestà