L’altro, che riempie lo spazio di un’assenza incontenibile
di Bianca
Mannu
Di colpo. Come una traccia opaca
nel flusso aurifero del sole -
che per i vetri deborda nella stanza
-
s’iscrive la tua assenza. E
d’improvviso
il cuore - il cuore che non c’era -
ha urtato contro il petto. E il sangue -
un sangue ignoto insolente nuovo -
dallo Stige cardiaco ai quattro
quadranti della carne - squassando
col corpo i lenti lacci alla deriva
della mente
E la bocca – scomposta –
annaspa cercandoti nel vuoto -
come se mai avesse inspirato altro
che te - alieno!
Tu - che per me nasci colmando
d’assenza uno spazio che non c’era -
divieni adesso l’intimo affanno
che ruba al mio giorno i suoi colori
Penso che sia la più bella in assoluto di tutte quelle tue che conosco.
RispondiEliminatroppo bella
Non commento la bellezza della poesia, il suo ritmo, il suo andante lento che raggiunge poi la fuga ma mi piacerebbe scoprire che l'alieno non sia il marziano appena disturbato nei suoi lidi,quanto un essere umano a lungo allontanato che sta cercando un cammino verso te Vedi che razza di curiosità mi ha preso...
RispondiElimina