Caprera (foto ap) |
In
Sardegna, un immaginario affascinante, ma il narcisismo guasta il presente
di Bianca Mannu
(Commento a Altro che Atlantide, PL, 6/10/18)
Fra
i sardi, quasi come un autoritratto tardivo e abbondantemente ritoccato, s'è
fatto strada il mito della propria straordinaria ascendenza. Il mito coltivato
dalle città-stato greche, quello di Ilio e della stessa Roma presso la quale,
all'inizio del periodo imperiale, ha trovato la propria compiutezza
storico-artistica per merito di Publio Virgilio Marone.
Il
paradiso non fu tale per i sardi, né tampoco lo è adesso. Si è diffusa una
sorta di narcisismo che nasce da un voltarsi indietro dell'immaginario, fatti
convinti che da lì venga un tratto nobile, emancipato dalla servitù che ci
tormentò per secoli e che tuttora ci minaccia e ci consegna all'irrilevanza.
Ci
vendiamo turisticamente e neppure tanto bene, tentati di rivestire i vecchi
panni e a rinculare verso un'ancestralità che ci guasta il presente e non frena
il mattone selvaggio e il dissesto idrogeologico.
Non ho ben capito se sta ramanzina e' piu' per me o per il popolo Sardo...o per tutti e due? riguardo al consiglio sul libro di Angioni, la mia scarsa cultura non mi permette letture piu' impegnative di "Topolino" quindi che dire...Saluti e Buona Giornata!
RispondiEliminaBuon topolino a Lei!
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