Terrazza del Vittoriano, Roma (foto ap) |
I bagliori della giovinezza, lo
sguardo degli anni a venire
di Laura Maria Di Forti
La vita che tu vuoi è una corsa a perdifiato,
una discesa negli abissi dell’oceano in cerca di emozioni forti, anche
terribili talvolta. Fremi, non hai il senso della misura e
non conosci la quiete del silenzio. Sembri una trottola che non si ferma mai, hai
dentro di te il movimento incessante del moto perpetuo.
Ti agiti, scalpiti come un cavallo
impazzito, sbuffi come una locomotiva e ansimi se non hai tra le avide mani un
nuovo traguardo da superare.
Sei impaziente, sei ingordo di
adrenalina e corri senza mai voltarti indietro.
Fagociti i tuoi giorni, li divori senza
assaporarne i momenti lievi, i dolci sussurri e i tenui colori.
Sei giovane.
È vero, sei giovane e, come un puledro
di razza, ti dimeni per emergere e dimostrare le tue capacità.
Ma un giorno, quando sarà troppo tardi
ormai, ti accorgerai del cinguettio di un usignolo, del cielo che scolora
lentamente disperdendo bagliori di rosa e di viola, scorgerai finalmente gli
occhi innocenti di un bambino e il sorriso di un vecchio seduto sull’uscio di
casa.
E allora ti volgerai indietro e capirai
che esistono cose che non hai mai visto, mai considerato, cose che ti stavano
perennemente attorno e che tu hai ignorato, perso com’eri in questa affannosa
ricerca della felicità.
Ma la felicità ti è sempre vicina.
Se avessi la pazienza di guardare col
cuore e di ascoltare con la generosità dell’anima, allora ti accorgeresti che
non occorre andare lontano, correre a perdifiato, ubriacarsi di tutto, che è
poi come dire annullarsi completamente.
Guardami. Io sono qui, ti sono accanto
da quando sei nato, piccolo esserino morbido e delicato. Io sono sempre qui. Ascolta
la saggezza di questo padre che tanto vecchio non è. Sono solo più saggio,
perché già ho sbagliato e già ho imparato.
Ascoltami. Ascolta le mie parole e
serbale per quando ti sentirai solo e vorrai qualcuno a cui confidare le tue
delusioni e i tuoi rammarichi.
In fondo, la vita non è che un
ripetersi continuo di vecchie cose, vecchissime situazioni che, come in una
giostra, si ripresentano di continuo. Un girotondo infinito.
E quando ti incamminerai nel viale
della vita, ricorda che le porte che troverai davanti e che sembrano chiuse
ermeticamente a chiave, sono già state aperte infinite volte da chi è arrivato
prima di te. E allora devi solamente voltarti e domandare quali porte aprire e
quali ignorare per sempre. Io ti sarò accanto e saprò consigliarti.
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