L’arrivo delle piogge, il
cambiamento del clima, le giornate più corte: tanti segnali evocano mutamenti
degli stati d’animo
di Giovanna Vannini
Piove forte, rallenta ma poi riprende. E' così da stamattina. Violenti
scrosci si alternano al cadere silenzioso della pioggia autunnale. Un vento
caldo ma strapazzone, sconquassa uomini e cose. Strade ingombre di rami, di
cumuli di foglie, di terra venuta via dai cigli, di melma importata dalle ruote
sull'asfalto.
In campagna l'occhio va sulle fronde scosse, sui campi in smottamento,
quando tra acqua e vento, si fa un gran rumore. In città non so, capita lo
stesso? Flettono i lampioni? Dondolano le auto in sosta? Si riparano i gatti
randagi? Nel buio di questo lunedì, il primo, dopo il ripristino dell'ora solare,
si avverte cambiamento.
Fosse solo di pressione atmosferica, di inverno in quota, di luna che
prima sorge e sole che troppo presto tramonta, sarebbe come deve, come
ciclicamente è. Ma son altri i cambiamenti che mettono in subbuglio, che
scuotono la conoscenza a chi ce l'ha, che mettono domande in circolo, prima di
risposte che non vorremmo sentire.
Accorcia il giorno, la notte rivendica le ore. Fosse solo notte di
obbligato passaggio verso il nuovo in arrivo. A l'avvio del neo anno, già si
contano i primi minuti di luce in più. Ma è un altro tipo di notte, è buio
d'ignoranza, è notte per chi non vuol vedere, sentire, è silenzio sul rumore,
il rumore di chi vede e sente.
Piove ancora, come ieri, rallenta ma poi riprende. C'era sabbia
nell'acqua scesa ieri, oggi lava invece, meno vento, più freddo. Piccoli
cambiamenti di atmosfera. Il resto resta e si rafforza. Purtroppo.
Nessun commento:
Posta un commento