Mani che accolgono,
che rifiutano, che scelgono altro: simbolo di trasporto e negazione, e di mutamenti
di
Laura Maria Di Forti
Hai
visto cosa hai fatto?
Hai
preso tutto l’amore, immenso e sconsiderato,
l’amore
puro e incontaminato che io provavo per te
e
lo hai malmenato, lo hai trafitto,
E
hai preso, afferrato, stretto un’altra mano da accarezzare,
un’altra,
sì, ma forse solo perché a te sconosciuta,
preda
ancora incontaminata,
mistero
fascinoso tutto da rivelare.
Poi,
quando non ci saranno più segreti da scoprire,
nuovamente
andrai alla ricerca di nuove sensazioni e di nuovi futili amori
perché
sei un insaziabile divoratore,
mai
soddisfatto, eternamente avido,
incolto
giacché ignori la sapienza della dedizione,
non
conosci la pazienza delle attese,
lo
scorrere dei giorni abbandonati in un unico comune sogno.
Ora
sono sola,
raminga
in un deserto pieno solo di ricordi e di rimpianti,
solitaria
figura straripante di virtuose lacrime amare
e
senza una mano a cui tendere la mia.
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