Genitori di adolescenti. Il
rientro a casa dopo la discoteca, il tempo difficile dell’attesa
di Marina Zinzani
Le
penombre della casa, le luci che si intravedono dalla strada, il senso di
freddo, di ostilità alle cinque del mattino, quando il sonno accoglie, come un
cuscino morbido, le persone. I netturbini sono svegli a quell’ora, i turnisti,
chi lavora anche di sabato e deve raggiungere un posto lontano e ogni mattina
sembra una condanna perché la sveglia suona in orari crudeli. Ma anche le madri
sono sveglie. Le madri che aspettano le figlie non ancora tornate.
Sofia
e il solito dramma del sabato sera, questa volta è un battito anomalo del
cuore, sua figlia Giulia non è ancora tornata. La madre che si preoccupa, che
si macera il cervello nel chiedersi se concedere la libertà ad una figlia
adolescente di soli 17 anni, domanda che si fanno tutte le madri, tenere il
mano le briglie, allentarle, discutere allo sfinimento su un paio di ore che
possono fare la differenza, perché di brutta gente in giro ce n’è, ce n’è
tanta.
La
cucina e il bisogno di un caffè, si deve stare su, il sonno tanto è perduto,
chi si va a letto adesso, anche se la figlia torna, è dalle due che è sveglia
Sofia e ogni volta è un crogiolarsi di pensieri e di una rabbia che potrebbe
scoppiare e fare esplodere il suo corpo, rendere velenosa la sua lingua, deve
imprecare, prendersela con qualcuno accidenti: con le discoteche che fanno
orari impossibili, che permettono a giovani di mettersi in strada mezzi
ubriachi, drogati, assonnati, con gli altri genitori così permissivi e leggeri,
non certo come lei che non ci dorme la notte per questi orari, che ha paura,
una paura fottuta di ricevere una telefonata nel cuore della notte, una
telefonata nel cuore della notte.
Molto doccante, molto vera.
RispondiEliminaGrazie da Liana