mercoledì 29 gennaio 2020

Compagni di viaggio

Innumerevoli persecuzioni. Nefandezze perpetrate a causa del pensiero insensato che le diversità tra gli individui indicassero la superiorità degli uni sugli altri. Ma siamo tutti compagni dello stesso viaggio. Quello della vita

di Laura Maria Di Forti

La paura è un sentimento normalissimo, è una emozione forte, estrema, dettata dal pericolo, vero o creato dalla nostra fantasia o addirittura insinuato da altri e instillato nelle nostre menti come un veleno mortale.
Per paura ci nascondiamo, scappiamo, riusciamo perfino ad affrontare il pericolo ma, talvolta, miseramente, commettiamo dei crimini orrendi.
La storia ci insegna che molte nefandezze e molte guerre sono state commesse unicamente per paura di qualcosa di indefinito, una crisi economica ad esempio, a cui qualcuno ha dato una connotazione precisa rivestendola di un sinistro significato. Colpire il più indifeso in quel momento e addossargli ogni colpa, non importa quale colpa, ma svilirlo, impoverirlo di un’anima, renderlo piccolo, insignificante, affibbiargli tratti negativi, farlo cattivo, ringhioso, simile ad una bestia, mostrarlo crudele, inferiore, chiamare alla propria causa falsi scienziati, falsi luminari e condannarlo ad essere perseguitato.
Sono questi i giorni della memoria. Milioni di persone, circa ottanta anni fa, hanno subito una persecuzione terrificante, ancora più terribile perché portata avanti con ferrea disciplina e organizzazione e con metodico vilipendio di ogni diritto e rispetto. Nella storia dell’umanità, certo, il popolo ebraico non è il solo ad aver avuto dei persecutori.  Pensiamo ai nativi americani, ai neri, ai curdi o ai Rohingya.
La pulizia etnica è una pratica di molti regimi, di quelli di cui faremmo volentieri a meno, naturalmente, ma che di tanto in tanto, complice appunto la paura, gli esseri umani invocano a gran voce, credendo di riuscire così a superare crisi, incertezze, malcontenti. La paura di essere sminuiti a causa di una minoranza magari economicamente più salda, o solo per religione o colore della pelle diversa, ci porta a dare credito a insensati proclami di lotta verso i nostri fratelli. Perché in effetti di fratelli si parla, visto che, al di là di qualsiasi forma di occhi o tipo di capelli o professione religiosa, noi tutti siamo essenzialmente fratelli, compagni di viaggio su questa nostra terra che potremmo meglio definire come un’enorme astronave che vola nello spazio.
Bisogna stare lontano, diffidare e combattere con la forza della ragione e dei nostri cuori chi vuole farci credere alle diversità razziali quando invece tutti gli esseri umani, indistintamente, appartengono ad un’unica razza, quella umana appunto, come sembra abbia detto Einstein quando arrivò negli Stati Uniti, paese che ha conosciuto molto bene gli odi razziali verso la popolazione nera, deportata in quelle terre dall’originaria Africa solo per essere sfruttata come forza di lavoro.
La paura del diverso da noi ci spinge ad odiare, a combattere e distruggere, ed è per questo che dobbiamo promuovere la conoscenza. Ciò che conosciamo non ci incute paura, semmai curiosità, ammirazione magari. La diversità non è mai motivo di allarme, prendere le armi e combattere per distruggere, ma è fonte di conoscenza e arricchimento.
Lo sanno bene le donne, da sempre definite diverse dagli uomini, che ancora oggi soffrono per un’immotivata accusa di inferiorità.
Non è invece motivo di miglioramento la molteplicità di idee, opinioni, di intenti, di giudizio? L’umanità intera prospera veramente solo quando tante sono le menti che pensano o sognano, i cuori che vibrano o pregano, quando uomini e donne di ogni paese sono uniti dalla consapevolezza di essere una grande famiglia che soffre, ride, piange o scherza senza differenze di sesso, religione, colore della pelle. Il dolore come la gioia sono molto democratici e colpiscono tutti, indistintamente, senza differenze, senza permettere che qualcuno, solo perché bianco o ricco, magari, possa definirsi migliore.

1 commento:

  1. 'un'enorme astronave che vola nello spazio'
    in un equilibrio perfetto che si autorinnova
    e che invece l'umanità sta in tutti i modi rovinando.
    Regna il 'dio denaro' che acceca le menti dei pochi che dominano tremendamente sui molti.
    Prendiamoci per mano, noi molti, e con le 'armi' dell'
    Amore,
    Amicizia,
    Altruismo,
    Alleanza,
    Aiutiamoci a vicenda.

    Cambiamo il signifato della parola 'Armi' :
    Amore
    Riconciliazione
    Mutuoaiuto
    Internazionalmente

    Grazie da Liana

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