Innumerevoli persecuzioni. Nefandezze perpetrate a causa del pensiero insensato che le
diversità tra gli individui indicassero la superiorità degli uni sugli altri. Ma siamo tutti compagni dello stesso viaggio. Quello della
vita
di Laura Maria Di Forti
La
paura è un sentimento normalissimo, è una emozione forte, estrema, dettata dal
pericolo, vero o creato dalla nostra fantasia o addirittura insinuato da altri
e instillato nelle nostre menti come un veleno mortale.
Per
paura ci nascondiamo, scappiamo, riusciamo perfino ad affrontare il pericolo
ma, talvolta, miseramente, commettiamo dei crimini orrendi.
La
storia ci insegna che molte nefandezze e molte guerre sono state commesse
unicamente per paura di qualcosa di indefinito, una crisi economica ad esempio,
a cui qualcuno ha dato una connotazione precisa rivestendola di un sinistro
significato. Colpire il più indifeso in quel momento e addossargli ogni colpa,
non importa quale colpa, ma svilirlo, impoverirlo di un’anima, renderlo
piccolo, insignificante, affibbiargli tratti negativi, farlo cattivo,
ringhioso, simile ad una bestia, mostrarlo crudele, inferiore, chiamare alla
propria causa falsi scienziati, falsi luminari e condannarlo ad essere
perseguitato.
Sono
questi i giorni della memoria. Milioni di persone, circa ottanta anni fa, hanno
subito una persecuzione terrificante, ancora più terribile perché portata
avanti con ferrea disciplina e organizzazione e con metodico vilipendio di ogni
diritto e rispetto. Nella storia dell’umanità, certo, il popolo ebraico non è
il solo ad aver avuto dei persecutori.
Pensiamo ai nativi americani, ai neri, ai curdi o ai Rohingya.
La
pulizia etnica è una pratica di molti regimi, di quelli di cui faremmo
volentieri a meno, naturalmente, ma che di tanto in tanto, complice appunto la
paura, gli esseri umani invocano a gran voce, credendo di riuscire così a
superare crisi, incertezze, malcontenti. La paura di essere sminuiti a causa di
una minoranza magari economicamente più salda, o solo per religione o colore
della pelle diversa, ci porta a dare credito a insensati proclami di lotta
verso i nostri fratelli. Perché in effetti di fratelli si parla, visto che, al
di là di qualsiasi forma di occhi o tipo di capelli o professione religiosa,
noi tutti siamo essenzialmente fratelli, compagni di viaggio su questa nostra
terra che potremmo meglio definire come un’enorme astronave che vola nello
spazio.
Bisogna
stare lontano, diffidare e combattere con la forza della ragione e dei nostri
cuori chi vuole farci credere alle diversità razziali quando invece tutti gli
esseri umani, indistintamente, appartengono ad un’unica razza, quella umana
appunto, come sembra abbia detto Einstein quando arrivò negli Stati Uniti,
paese che ha conosciuto molto bene gli odi razziali verso la popolazione nera,
deportata in quelle terre dall’originaria Africa solo per essere sfruttata come
forza di lavoro.
La
paura del diverso da noi ci spinge ad odiare, a combattere e distruggere, ed è
per questo che dobbiamo promuovere la conoscenza. Ciò che conosciamo non ci
incute paura, semmai curiosità, ammirazione magari. La diversità non è mai
motivo di allarme, prendere le armi e combattere per distruggere, ma è fonte di
conoscenza e arricchimento.
Lo
sanno bene le donne, da sempre definite diverse dagli uomini, che ancora oggi
soffrono per un’immotivata accusa di inferiorità.
Non è
invece motivo di miglioramento la molteplicità di idee, opinioni, di intenti,
di giudizio? L’umanità intera prospera veramente solo quando tante sono le
menti che pensano o sognano, i cuori che vibrano o pregano, quando uomini e
donne di ogni paese sono uniti dalla consapevolezza di essere una grande
famiglia che soffre, ride, piange o scherza senza differenze di sesso, religione,
colore della pelle. Il dolore come la gioia sono molto democratici e colpiscono
tutti, indistintamente, senza differenze, senza permettere che qualcuno, solo
perché bianco o ricco, magari, possa definirsi migliore.
'un'enorme astronave che vola nello spazio'
RispondiEliminain un equilibrio perfetto che si autorinnova
e che invece l'umanità sta in tutti i modi rovinando.
Regna il 'dio denaro' che acceca le menti dei pochi che dominano tremendamente sui molti.
Prendiamoci per mano, noi molti, e con le 'armi' dell'
Amore,
Amicizia,
Altruismo,
Alleanza,
Aiutiamoci a vicenda.
Cambiamo il signifato della parola 'Armi' :
Amore
Riconciliazione
Mutuoaiuto
Internazionalmente
Grazie da Liana