I fiori sono la manifestazione tangibile della bellezza
e della precarietà
di Marina
Zinzani
“Non c’è bellezza senza malinconia e
non c’è malinconia senza
la cognizione che tutto è destinato – uomini, nomi, libri, case – ad andare in
polvere.” (Francis Scott Fitzgerald).
La sera e le cose, la polvere, le orchidee che stanno
sfiorendo. La bellezza per i poeti, per i pittori è la fotografia di un momento
di trasformazione, di caducità, di granelli di sabbia che scivolano dalle mani,
è il tentativo, vano, di catturare un pensiero, un volto: c’è già la malinconia
del passato.
In queste pieghe si trovano tesori. Anche se le
orchidee appassiranno, anche tutto se scompare, come una piuma che si alza
portata via dal vento.
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