di Marina Zinzani
La morte di Alain Delon ha portato alla ribalta anche aspetti della sua vita privata, legati soprattutto agli ultimi anni: le sue condizioni di salute, la tensione fra i figli, la destinazione del 50% dell’eredità alla figlia prediletta Anouchka, il restante in parti uguali ai due figli maschi.
È una vicenda in apparenza lontana, di un uomo che ha fatto sognare milioni di donne, di una bellezza rara e con un talento indiscutibile. Eppure il suo mondo, fatto anche di chiaroscuri, di inquietudine, segnato da un’infanzia difficile, è sembrato anche familiare a tante storie ascoltate: i problemi legati all’eredità, la frammentazione di un nucleo per presunte differenze, rancori che inevitabilmente scoppiano.
Sui giornali si sono lette tante storie di famiglie importanti e di come queste divisioni abbiano portato a contrapposizioni fra eredi. Persone che un tempo mangiavano allo stesso tavolo, dormivano nella stessa casa, si volevano bene. Prima che arrivasse il denaro a corrompere tutto.
Il perché una persona scelga da destinare una maggiore eredità ad un figlio al posto di un altro rimane un mistero chiuso nella sua sfera intima, anche se possono essere note preferenze spiccate già in vita, o la gratitudine per la devozione che c’è stata e l’aiuto concreto, o semplicemente perché c’è stato più feeling con un figlio in particolare.
Gabriel Garcia Marquez diceva che gli esseri umani hanno tre vite: una pubblica, una privata e una segreta. Ed è in questa segreta che coesistono sentimenti profondi, aspetti che portano a scelte che agli altri possono apparire discutibili.
È chiaro, di una terribile semplicità, che una differenza di trattamento quando c’è un’eredità pone le basi di malumori, rivendicazioni, rabbia, senso di non essere stati abbastanza amati, che c’è un preferito, quello che ora viene riconosciuto anche con il denaro che gli è stato lasciato. E’ una storia che diventa universale, che riguarda tante persone, coinvolte in dispute anche di piccoli, piccolissimi patrimoni. Queste dispute, che a volte danno origine a lunghe battaglie legali, comportano sempre il disfacimento di un nucleo, che si può unire in gruppi, uno contro l’altro.
In quella parte segreta di un uomo, la vita segreta citata da Garcia Marquez, ci sono anche i suoi lati oscuri, le sue rivendicazioni di fare del suo denaro ciò che vuole. In questo caso, quando si ha questa consapevolezza, si deve sapere che l’atto successivo sarà una tempesta, piccola o grande che sia, che porta alla distruzione di rapporti, a sentimenti negativi, orrendi spesso. Se uno ha costruito una famiglia, con quella sua decisione privata all’interno di un testamento, può porre le basi per la sua rovina, la rovina dei rapporti e la perdita definitiva dell’affetto che c’era, anche fra i figli.
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