Ritratto di Laura (1922), Virgilio Guidi |
La luce che attraversa le nostre giornate. Suggestioni dal quadro Ritratto di Laura di Virgilio Guidi
di Marina Zinzani
Commento di Angelo Perrone
di Marina Zinzani
Commento di Angelo Perrone
(ap) Nel Ritratto di Laura di Virgilio Guidi (1921-1984), una donna,
seduta all’interno di una stanza dai muri corposamente grigi, guarda lontano
oltre la finestra. Vestita di una giacca nera il cui tessuto si confonde con lo
sfondo vuoto e scuro, è leggermente ricurva su di sé, le mani conserte in
grembo.
I capelli anch’essi scuri sono raccolti all’indietro. Il volto, ritratto di lato, è leggermente tirato, le labbra strette. È la luce che proviene dall’esterno a fermare nel tempo e nello spazio l’immagine di Laura. E a dare forma e figura a quello sguardo così intensamente struggente e pieno di malinconia.
I capelli anch’essi scuri sono raccolti all’indietro. Il volto, ritratto di lato, è leggermente tirato, le labbra strette. È la luce che proviene dall’esterno a fermare nel tempo e nello spazio l’immagine di Laura. E a dare forma e figura a quello sguardo così intensamente struggente e pieno di malinconia.
E’ grigio il giorno
già di prima mattina
la lavastoviglie da svuotare
pensare al pranzo
pensare pensare pensare
pensare.
E’ rosso il giorno
animato da rumori
rumori
non ho visto
la poesia dell’arancio però.
Sul far della sera
si attenua
la luce artificiale delle cose
si ricerca la propria luce
mille colori
un po’ sbiaditi e perduti
ancora di salvezza
finestra e mondo di fuori
finestra e vita di dentro.
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