Quella strana sensazione di
perdersi nella città
di Giovanna Vannini
E’ passato il vento, quello che
sta in ogni stagione, ha sbattuto imposte e infranto i vetri, messo in caos.
Rimbalza il silenzio sulle pareti scrostate, sulle sgangherate sedie, mentre le
anime in transito rumoreggiano a modo loro. Hanno parole che gli incespicano in
bocca, pensieri bui da consegnare alla luce, giorni uguali che in tutti gli
anni stanno.
Mi abbandono in uno scatto, si
è fatto greve il visto, troppo profondo il sentito. Quando esco mi
agguanta il cielo, il giardino è in erbacce, un gatto rovista tra spazzatura
putrida, un passerotto più in là giace. Il meglio del meglio che io possa
notare dopo quello annotato.
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