Il vento, tema amato dagli scrittori
di Paolo Brondi
(ap) Il vento certo accompagna mille avversità naturali, ma
è anche sorgente di vita. I richiami letterari ne indicano e sottolineano i
molteplici significati. Dalla potenza amorosa alla velocità del tempo. Dalla
mescolanza dei colori all’appagamento dei desideri.
Compagno dell’attuale copiosa neve e del devastante
terremoto, è il vento che, nel centro d’Italia, ha contribuito ad affliggere le
tante persone senza casa. Eppure il vento è l’energia. la vita, dispiegata in
tutte le sue multiformi apparenze e sostanze affettive e come tale ispira
poesia e narrativa.
Il vento è violento: come in Saffo, potenza che scuote
Eros, travolge il corpo, freme come le fronde delle querce. Come in Grazia
Deledda: i boati del vento sono eco di un’adolescenza turbinosa di sogni e
desideri inappagati. Il vento è veloce: come in Isabella Morra; è la velocità
che avvicina, che può annullare il tempo e lo spazio che la separa da chi
ama…il padre. Il vento è invadente: come in Emily Dickinson: vento, uomo
stanco, pervade ogni angolo della casa, sconfigge il silenzio, vento, uomo
timido, svuota di sé ogni angolo della casa, come ogni angolo dell’anima, non
resta che il silenzio.
Il vento di sabbia nasconde i nemici e favorisce la ferita degli innocenti. Il libeccio trascolora la luce del mare, turba il volo gentile dei gabbiani e invano si getta contro gli aghi dei pini che, indifferenti, sembrano irridere i rinnovati assalti. La brezza serotina viene ad accompagnarsi ai colori: non a quelli cupi, netti, non ai colori della depressione e della morte, ma a quelli dell’imbrunire, dell’ora che intenerisce i cuori, e a quella della luna che rende bella e pulita perfino la faccia dello scugnizzo.
Il vento di sabbia nasconde i nemici e favorisce la ferita degli innocenti. Il libeccio trascolora la luce del mare, turba il volo gentile dei gabbiani e invano si getta contro gli aghi dei pini che, indifferenti, sembrano irridere i rinnovati assalti. La brezza serotina viene ad accompagnarsi ai colori: non a quelli cupi, netti, non ai colori della depressione e della morte, ma a quelli dell’imbrunire, dell’ora che intenerisce i cuori, e a quella della luna che rende bella e pulita perfino la faccia dello scugnizzo.
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