La visita (1932), Virgilio Guid |
Generazioni diverse a confronto: il difficile dialogo. Traendo spunto da un quadro di Virgilio Guidi, La visita
di Marina Zinzani
di Marina Zinzani
(Commento di Angelo Perrone)
La luce del giorno è
là fuori
la casa protegge
la casa difende
la casa è una prigione
io esco poco.
La luce del giorno è
là fuori
e tu me la porti un
po’
figlia mia.
Vita di fuori
raccontami figlia
dei colori del mercato
dei viali alberati
lunghe passeggiate che
facevo anch’io
un tempo
prima di restare qui
chiusa in casa
malata, vecchia.
Portami un po’ della
vita di fuori
io che la vedo solo
dalla televisione
sai, poche cose per
noi
persone sole.
Pensieri di una madre
ma è sfuggente lo
sguardo
della figlia appena arrivata
la spesa sulla tavola
ha fretta la figlia,
si vede
ha poca voglia di
parlare
chissà perché.
Poche parole e
silenzio
sole che tramonta e
spegne
le persone giovani
o non ancora anziane
perdute nella realtà
uguale
senza vedere nulla.
(ap) Una giovane donna incontra
un’anziana seduta nella sua casa davanti ad una luminosa finestra. E' l'immagine raffigurata ne La visita (1932) di Virgilio Guidi, figura chiave dell’arte e della cultura del secolo scorso. Può essere,
la visitatrice, la figlia oppure semplicemente una conoscente, una vicina di
casa. Si coglie un accenno di dialogo, poche parole sussurrate. Il tratto
pittorico è ispirato, come sempre nell’opera di Guidi, da un purissimo sentimento
della forma, che però non ha cedimenti verso il semplice estetismo o la ricerca
naturalistica.
Emerge un
disadorno monumentalismo delle figure e dell’ambiente, che appare pervaso di intenso
silenzio. Una essenzialità delle immagini che ne esalta la forza espressiva.
C’è una inedita figurazione della bellezza femminile, ritratta come presenza solenne e rituale, che mescola profili di antichità e nello stesso
tempo di sapiente modernità.
La
congiunzione di umanità raffigurata nel quadro cela proprio per questo il
mistero delle parole scambiate dalle due donne e del rapporto umano tra loro.
Rappresentano forse mondi diversi, per quanto l’abbigliamento non lo riveli.
L’anziana trascorre il suo tempo rivolta verso la grande finestra: un mondo che, nella distanza, racchiude non tanto il suo presente, ma soprattutto il passato, verso il quale è inevitabile un sentimento di nostalgia e di rammarico. La giovane si avvicina all’altra, è china su di lei, reca con quell’atteggiamento premuroso il desiderio di rendere partecipe l’anziana della sua intimità. Lo sguardo che l’anziana restituisce alla giovane si accompagna ad una sensazione di laconico smarrimento e di languida inquietudine.
L’anziana trascorre il suo tempo rivolta verso la grande finestra: un mondo che, nella distanza, racchiude non tanto il suo presente, ma soprattutto il passato, verso il quale è inevitabile un sentimento di nostalgia e di rammarico. La giovane si avvicina all’altra, è china su di lei, reca con quell’atteggiamento premuroso il desiderio di rendere partecipe l’anziana della sua intimità. Lo sguardo che l’anziana restituisce alla giovane si accompagna ad una sensazione di laconico smarrimento e di languida inquietudine.
Nessun commento:
Posta un commento