domenica 2 agosto 2020

Estate

Un po’ di imperfezione, per favore, in questa estate post Covid


di Laura Maria Di Forti

Ormai siamo in piena estate, tempo di sole e di mare. Tempo di vacanze, insomma. Lo sanno bene i ragazzi che attendono questa stagione per smettere di studiare e di tremare ogni volta che il professore scorre il dito sul registro. “Oggi interroghiamo…”

E lo sanno bene anche gli impiegati che aspettano i loro sacrosanti venti o trenta giorni di pausa dal lavoro in cui non avranno da fare con clienti arroganti o villani, colleghi invidiosi e, magari, amanti in trincea. E sì, perché poi, diciamola tutta, c’è chi nel periodo estivo fa nuovi incontri e chi, invece, si riposa dal doppio compito di coniuge coscienzioso e amante perfetto. Di perfetto, in effetti, non c’è proprio alcunché.
L’estate ci porta in luoghi bellissimi, nuove mete da scoprire, in Italia o all’estero, in città d’arte o in luoghi di mare o montagna, in campagne favolose, con contadini che ci riempiono di insalate freschissime, frutti carnosi e specialità locali da leccarsi i baffi. Oppure ci riporta nei luoghi d’infanzia per un tuffo nel passato, o anche in pellegrinaggio nei luoghi sacri di culto. Insomma, ognuno ha il suo posto ideale dove ricaricare le pile scaricate durante gli altri undici mesi dell’anno. E in questo 2020, poi, dopo la pandemia e nonostante tutte le precauzioni che ancora dobbiamo usare, di vacanza ne abbiamo proprio bisogno. Siamo stati agli arresti domiciliari per tanto tempo, abbiamo ora il diritto di buttarci tutto alle spalle.
Eppure, nonostante si abbia l’impressione che tutto sia tornato come prima del coronavirus, in realtà la paura del contagio esiste ancora e deve spingerci a non trascurare le norme di sicurezza, a non lasciarci più cogliere impreparati da questo terribile e temibile virus. Siamo ancora alla sua mercé, siamo ancora in balia di un nemico invisibile e crudele.
E allora? Allora ridiamo, scherziamo, stiamo in compagnia ma con giudizio, tenendo la mascherina e disinfettandoci spesso le mani nel rispetto, sempre, del distanziamento sociale. Insomma, la parola d’ordine di questa estate deve essere “responsabilità”.

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