Quel pomeriggio d’agosto, in tanti restarono in attesa di lei
di Cristina Podestà
Erano poche persone che vegliavano.
Restavano in attesa di lei che non sarebbe più tornata. Ma non lo sapevano in
quel pomeriggio d’agosto. O meglio, qualcuno sapeva. Era giovanissima, 16 anni.
Bella come un angelo, abbracciata alla vita, tenera come un fiore.
Era sparita nel nulla. Appelli in
tv, sospetti su qualche ignoto che forse poteva averla attirata con l’inganno,
una madre forte e coraggiosa, una combattente che invitava a non mollare. E
dopo pochi giorni eccola. Piccola e inerte, gettata nel pozzo.
Lui, il suo amore immenso e segreto,
o quasi. Più grande, più forte, più mostro. Dormi serena adesso piccolo fiore
smarrito ma non sfiorito. Non potrai mai sfiorire, resterai ciò che eri di
bello e di buono, l’innocenza raggirata e strappata. Lui non può fare male ora,
mai più. Hai salvato tante giovani, ti sei sacrificata per le altre, scarpetta
rossa.
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