Poesia
di Gianantonio Tassinari
(Commento di Angelo Perrone)
(ap) Nella
moltitudine delle cose e dei pensieri, accade di percepire delle ombre. Sono forse
un presagio misterioso ed angosciante. Quando si interrompe la corsa quotidiana
e si fa più lento il turbinio della mente, un chiarore improvviso ci rivela il
nostro peregrinare da soli su questa terra.
Quanta gente vedo correre
davanti ai miei occhi,
mute ombre cinesi
davanti a una lanterna.
Quanti ricordi vedo passare
innanzi alla mia mente:
immagini che si dissolvono
e che non so come fermare.
Resto a guardare stupito
un’esplosione di colori.
Mi lascio avvolgere tutto
da un turbine di suoni.
Forse mi trovo a camminare,
a correre, forse per strada.
Cerco di raggiungere, forse qualcosa.
Mi fermo e mi accorgo di essere solo.
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