Cinquant’anni fa, il 27 gennaio del 1967, moriva Luigi Tenco
di Marina Zinzani
di Marina Zinzani
Dimenticare
e volare… Vedrai altre cose, mondi sconosciuti, posti dove il cielo è più
azzurro e i prati più verdi e i fiori hanno colori lucenti, e le stelle
parlano, sono amiche che sussurrano parole dolci prima di dormire.
Vedrai
il buono che trionfa, nella sua quotidianità semplice, nella bellezza preziosa
delle piccole cose, e il buono si accompagnerà al giusto, e il giusto ad un
vivere nuovo, sereno, una serenità che non credevi di avere.
Vedrai
apparire una stanza aprendo una porta, e sentirai che tutte le tue paure,
fragilità, appartengono alle creature di vetro, come quei bicchieri di cristallo
sottile che si rompono facilmente, creature che sono però rare, che vedono,
sentono anche per gli altri, e illuminano gli altri.
Vedrai,
vedrai. Luigi Tenco non ha visto il 28 gennaio di 50 anni fa. Continua a vivere
nella memoria, in cui il mistero sulla sua morte, suicidio, omicidio, si
mescola alla sua immagine malinconica, profonda, affascinante. Raccontava il
disincanto, il male di vivere, prima che altri lo raccontassero. Raccontava di
giorni migliori che sarebbero arrivati. Raccontava di cambiamenti. Quelli che
aspettiamo tutti, ogni giorno.
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