di Paolo Brondi
Ti
salutiamo
Non
ci sono ombre sul tuo viso
Amico
di latino e greco
Né
tenebre di tempo e di pensiero
Né
silenzi non vani di misura
Per
voci che ricamano poesia
Danzando
in verdi settenari
O
volando in luce di parola
Possiamo
dirti
Amico
dal sorriso antico
Che
le tante cose già vissute
Sembrano
mai, nella durata
Lunga,
dell’età più vera
e
dell’incorrotta umanità
Possiamo
dirti
Compagno
di ventura
E talora
di lucida amarezza
che
nell’ora che dilegua
son
gli affetti a vivere di più
senza
pesi, né limiti
in
poetica memoria
di
un perenne
“agape
mou”
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