Un’erba aromatica e
non solo. La parola “prezzemolo" è usata
anche per raccontare il
carattere delle persone, il loro modo di stare in mezzo agli altri.
di Marina Zinzani
Aglio,
pomodori, cozze, una manciata di prezzemolo, alla fine.
Alla
fine serve, il prezzemolo. Come ultimo addendo di un piatto di cozze, magari
servito con due spaghetti, e quel filo d’olio finale che arricchisce il tutto.
Ultimo
addendo che dà il la a tutta la composizione, perché di questo si tratta,
quando si parla di cibo, di ricette, di una buona ricetta. Tocco finale che dà
quella semplice perfezione ad un piatto di pesce.
Il
prezzemolo è come certe persone, che sono timide, restano in disparte, e non
hanno mai la parte principale. Eppure in silenzio operano, con un consiglio,
con un sorriso, con una battuta che rialza il morale, con uno sguardo d’intesa.
Sempre sottotono, almeno in apparenza.
Il
prezzemolo è come la mamma, presenza abituale, ma senza di lei la casa, ogni
casa, diventa vuota e incolore. E’ anche come la nonna, con i suoi consigli, e
la sua sapienza rassicurante. Non ci sono luci particolari, per questi
personaggi. Ma dalla loro presenza dipende tutto il sapore, l’intensità, di
un’esistenza.
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